imagealt

BES Alunni

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia

spiegata ai bambini

di Vincenzo Sellan

dirittispiegati

 

Ricordi della mia prigionia

di Vincenzo Sellan

Download dell’estratto

 

Testi poetici per le Stagioni di Ciaikovskij

 

Gennaio

Bianco splendore

Respirano lievi gli altissimi abeti

racchiusi nel manto di neve.

Più morbido e folto quel bianco splendore

riveste ogni ramo, via via.

Le candide strade si fanno più zitte:

le stanze raccolte, più intente!

Rintoccano l’ore. Ne vibra

percosso ogni bimbo, tremando!

Di sovra gli alari, lo schianto d’un ciocco

che in lampi e faville rovina.

In niveo brillar di lustrini

il candido giorno là fuori s’accresce,

divien sempiterno Infinito.

Rainer Maria Rilke

 

Febbraio

Sfilata strampalata

Quando ho aperto

il mio portone

per andare alla stazione

ho scoperto la sfilata

di una folla strampalata.

Un coniglio con gli occhiali,

una fata con le ali,

un gondoliere con le bretelle,

un sacco di gente senza rotelle,

un pirata, un elefante,

un folletto tintinnante,

una statua, uno svitato ,

e anche un mostro stralunato.

La città è stata invasa,

sono tutti fuori casa

ma ho capito che è normale

perché oggi è carnevale.

Thomas Scotto

 

Marzo

L’uccelletto

Proprio ho sperato che volasse via,

e non cantasse sempre davanti a casa mia;

gli ho battuto le mani dal limitare

quando non l’ho potuto più sopportare.

Mio in parte il torto dev’essere stato.

L’uccelletto non era stonato.

E qualcosa non va, qualcosa manca

in chi vuol far tacere uno che canta.

Robert Frost

 

Aprile

Il ramo rubato

Nella notte entreremo

a rubare

un ramo fiorito.

Passeremo il muro,

nelle tenebre del giardino altrui,

due ombre nell’ombra.

Ancora non se n’è andato l’inverno,

e il melo appare

trasformato d’improvviso

in cascata di stelle odorose.

Nella notte entreremo

fino al suo tremulo firmamento,

e le tue piccole mani e le mie

ruberanno le stelle.

Pablo Neruda

 

Maggio

Zuppa di stelle

Ci sarà la luna.

Ce ne sta già un po’.

Ecco che pende piena nell’aria.

È Dio, probabilmente,

che con un meraviglioso cucchiaio d’argento

rimesta la zuppa di pesce delle stelle.

Vladimir Majakovskij

 

Giugno

Calma estiva

I

Fra i rami riposa il vento

E si dondola stanco ora,

Risuona come note in dissolvenza

Di un canto di feste lontane.

Tutto ciò che perse il mio cuore,

Sonnecchia qui tra i canneti gialli,

Solitario, muto, esiliato dal mondo.

Come il rosso della sera

Si specchiano la mia vita e le mie pene,

E sopra, lenti, come scura barca

Scivolano i miei sogni.

Quello che fui e quello che sono

Si è fuso nel sogno…

Hermann Hesse

 

Luglio

Estate

Ardono i seminati,

scricchiola il grano,

azzurri insetti cercano l’ombra,

toccano il fresco…

E a sera riposa il fuoco,

la brezza

fa ballare il trifoglio,

sale

una stella

fresca

verso il cielo

cupo,

crepita senza bruciare

la notte

dell’estate.

Antonio Machado

 

Agosto

Agosto

Agosto,

controluce a tramonti

di pesca e zucchero

e il sole dentro la sera

come il nocciolo nel frutto.

La pannocchia serba intatta

la sua risata gialla e dura.

Agosto.

I bambini mangiano

pane nero e luna piena.

Federico Garcia Lorca

 

Settembre

Il conte Nulin

E’ l’ora, è l’ora! Danno fiato ai corni;

I carrettieri nelle livree di caccia

Appena giorno sono già a cavallo,

I veltri balzano al guinzaglio.

Vento autunnale, nevischio,

E ululare di lupi. Ma che delizia

Pel cacciatore! Incurante di mollezze

Egli caracolla pel campeggio,

Dovunque trova il suo ricetto,

Bestemmia, s’inzuppa e celebra banchettando

La battuta devastatrice.

Aleksandr Sergeevic Puskin

 

Ottobre

19 OTTOBRE

Lascia cadere il bosco il suo paramento di porpora,

Inargenta il gelo la languente campagna,

Si affaccia il giorno come suo malgrado

E si nasconde oltre i limiti dei monti circostanti.

Ardi, camino, nella mia cella solitaria;

E tu, vino, amico del freddo autunnale,

Versami in petto lieta ebbrezza,

Momentaneo oblio delle amare pene.

Aleksandr Sergeevic Puskin

 

Novembre

La troica

Nel campo aperto s’inargenta

La neve ondulata e screziata

La luna brilla, fugge la troica

Per via maestra.

Tu canta: nella noia del cammino,

In viaggio, nella tenebra notturna

Mi sono dolci i familiari suoni,

I suoni dell’ardito canto.

Canta, cocchiere! Io avido, tacendo,

Ascolterò la tua voce.

La chiara luna fredda brilla,

Lontano è l’ululo del vento…

Aleksandr Sergeevic Puskin

 

Dicembre

24 Dicembre 1971

Siamo tutti, a Natale, un po’ re Magi.

Negli empori, fanghiglia e affollamento.

Gente carica di mucchi di pacchetti

mette un bancone sotto accerchiamento

per un po’ di croccante al gusto di caffè:

così ciascuno è cammello e insieme re.

Reticelle, sacchetti, borse della spesa,

berretti, cravatte che vanno di traverso.

Effluvi di vodka, pino e baccalà,

e di cannella, mandarini e mele.

Marea di volti, per via del vento misto a neve

il sentiero verso Betlemme non si vede

Josif Brodskij